SPECIALIZZANDI
Per i medici specializzandi pifondi ma niente contratti.
Si allontanano i contratti di formazione-lavoro per i medici specializzandi. Ma aumentano le borse di studio: il Ministero della Salute, di concerto con l’Istruzione, ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni 5.490 borse da 11.603 euro ciascuna per l’anno accademico 2003-2004, 102 in pirispetto al 2002.
Se la Stato-Regioni accoglierla proposta, cresceranno dunque i posti nelle scuole di specializzazione medica. Ma non cambiernulla nello status giuridico degli specializzandi, che da tempo reclamano l’attuazione del Dlgs. 368/1999 (“figlio” delle direttive UE in materia), rimasto sulla carta nella parte in cui prevede la trasformazione delle borse in contratti.
Il quadro si ulteriormente complicato. “I contratti di formazione-lavoro- afferma infatti il sottosegretario all’Economia, Gianluigi Magri (UDC)- sono decaduti con la riforma Biagi del mercato del lavoro. Boisognerquindi trovare altre soluzioni, almeno dal punto di vista normativo”. Le associazioni degli specializzandi chiedono di trovarle al pipresto. E minacciano nuove agitazioni.
Le borse 2003-2004
Negli schemi inviati ai presidenti delle Regioni, il ministero della Salute ripartisce le borse tra 53 specialitmediche, suddivise in tre aree funzionali: chirurgia (1.365 borse), servizi (1.738), medicina (2.387). Gli aumenti maggiori di posti- dieci in pirispetto al 2002- riguardano anestesia e cardiologia. Le borse diminuiscono (da 200 a 195) solo per igiene e medicina preventiva. In base alla ricognizione effettuata dalle singole Regioni, il fabbisogno formativo complessivo di 6mila borse. Alle 5.490 statali, quindi, potranno affiancarsi come ogni anno borse aggiuntive, sostenute perdalle casse regionali.
Il rebus risorse Nella manovra 2004, l’Ecomomia stanzia per nuove finalizzazioni del ministero della Salute, alla voce ” borse di studio”, 60 milioni all’anno per il triennio 2004-2006. Cifra che effettivamente coprirebbe le maggiori borse proposte. Ma gli specializzandi non ci stanno.
“In Finanziaria -denuncia il presidente di Federspecializzandi- non siamo mai nominati, nsi fa cenno al Dlgs 368. Chiediamo urgentemente un tavolo di confronto con il Governo affinch nel caso non si applichi ancora il Dlgs 368, vengano almeno individuate soluzioni che consentano la tutela della maternite della malattia, l’adeguamento delle borse di studio al caro vita e alla retribuzione minima dei medici del Ssn, i contributi previdenziali, l’esercizio della libera professione”.
La presidente dell’Amsce, non dispera: “Basterebbe vincolare in Finanziaria quei 180 milioni all’attivazione di contratti di tipo subordinato, come l’assunzione a tempo determinato. Non possono continuare a considerarci studenti, quando lavoriamo in corsia a tutti gli effetti”.
Il Sole-24 ore sabato 15 nov.03
M.P.