ILL. SEN. CESARE CURSI Sottosegretario al Ministero della Salute
Caro Sottosegretario,   mi capitato di leggere su “La Stampa” dell’8 novembre u.s. e di sentire per radio nella trasmissione “Baobab” dello stesso giorno, alcune Tue dichiarazioni che non mi sento di poter condividere. Hai affermato che bisogna abbattere i casi di errore medico che, testualmente, “stando alle denunce sono veramente troppi”. Hai poi aggiunto che “bisogna coinvolgere direttamente l’Ordine dei Medici che deve prendersi le proprie responsabilit e consigliato, sempre agli Ordini, un atteggiamento di severita carico dei medici, rimarcando che si vedono “pochissime risoluzioni, pochissime diffide, pochissime sanzioni e quasi nessun caso di radiazione dall’Albo e questo non va bene”.   Mi vedo costretto a ricordarTi – chiedendoTi nella fattispecie una maggiore prudenza in dichiarazioni di un certo tenore – che, quando la pronuncia giurisprudenziale in terzo grado negativa per il medico, l’Ordine fa immediatamente scattare le sanzioni previste che sono l’avvertimento, la censura, la sospensione sino a 9 mesi o la radiazione. Inoltre il procedimento disciplinare, una volta iniziato, rimane aperto sino alla conclusione della causa penale che, in pidel 90% dei casi si conclude in modo favorevole al sanitario. Non va, inoltre, dimenticato che anche se assolto penalmente, il medico puessere punito dall’Ordine per mancanze contro la deontologia.   Del resto, se l’Ordine adottasse provvedimenti contro un medico prima della sentenza e questa fosse poi di assoluzione, chi ne pagherebbe i danni? Potrei, a tale riguardo, portare a Tua conoscenza alcuni esempi, come ciche si verificato alla ASL NA 1 dove un medico, assolto mesi or sono, stato sospeso per sei mesi dall’attivitconvenzionale. I danni, se richiesti, sarebbero addebitati al Direttore Generale e allo Stato, cioa noi!   Posso aggiungere inoltre il caso di 5 medici della ASL SA 2 che, accusati, hanno ammesso la loro colpa di iperprescrizione farmaceutica e sono in attesa di provvedimenti da parte del Presidente di quell’Ordine.   Inoltre la Tua affermazione “stando alle denunce” appare quantomeno aleatoria, se si tiene conto del fatto che le denunce stesse quasi mai hanno un fondamento concreto e sono spesso frutto di ipotesi o, peggio, del risentimento dei parenti di un familiare per il quale purtroppo un intervento chirurgico abbia avuto esito negativo; volutamente tralascio i casi in cui le denunce stesse sono finalizzate ad ottenere risarcimenti finanziari basati sul presupposto (quasi sempre infondato) di un errore medico. Come vedi l’argomento non puessere licenziato con poche, superficiali battute, ma deve essere trattato in profondite senza preconcetti ed in questa ottica che mi permetto chiederTi – poichso che lo fai ogni volta che mi dato sentirTi – di essere a fianco dei medici, sapendoli onesti nella gran parte dei casi e abbandonando le posizioni esasperate e qualche volta strumentali e/o generalizzanti di chi favorevole alle condanne ad ogni costo. E’ anche per questo che ho scritto al Ministro Castelli pregandolo di intervenire per evitare che dalle Procure escano “soffiate” idonee, nella maggior parte dei casi, a rendere colpevoli degli innocenti. Accetta, Ti prego, le puntualizzazioni ed abbimi con sincera cordialit
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