DOMANDE ALL’ASSESSORE LUSENTI
Replica all’Assessore Regionale Carlo Lusenti, che sul Carlino di oggi, ha dichiarato che non c’è necessità di chiudere nè i piccoli nè i grandi ospedali, in contrasto con quanto da Lui dichiarato in sede di Conferenza sanitaria Territoriale lo scorso 11 marzo.
Si allega intervista, Intervista a Lusenti 26 marzo 2013 , pdf
Replica Replica a Lusenti, pdf
«Bisogna che l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, si metta d’accordo con se stesso. A Ferrara, in sede di Conferenza Sanitaria Territoriale, lo scorso 11 marzo, quindi due sole settimane fa, ha dichiarato che le strutture ospedaliere costano troppo e sono dunque troppe. Ora, interpellato dal Carlino, dichiara che non c’è bisogno di chiudere ospedali né piccoli e né grandi. Può spiegarsi? Mi pare una dichiarazione quanto meno ambigua. Qui continuiamo a prendere in giro la gente, per la quale ‘ospedale’ ha un significato preciso. E’ tempo di chiamare le strutture col proprio nome e di non negare che laddove non ci sono più determinati servizi, a partire da un Pronto Soccorso, non si può più parlare di nosocomi. Si utilizzi il termine Casa della Salute, Ex Ospedale, ma si faccia chiarezza. Ancora, seguendo il filo logico di Lusenti, alcune domande diventano inevitabili: se c’è una legge che prevede 3.7 posti letto ogni mille abitanti, quale è il percorso che la Regione intende seguire per attuarla? Può fornirci una mappa regionale in cui ogni struttura, da Piacenza a Rimini, sia chiamata col giusto nome? Quale è il suo concetto di standard, i cui criteri vanno a suo dire omogeneizzati verso l’alto? Queste risposte Lusenti le deve fornire in nome della trasparenza verso i cittadini-pazienti e verso i professionisti. All’assessore, da medico a medico, chiedo di non parlare da politico e rimanendo nella metafora, gli pongo un ultimo quesito: fatta la diagnosi, ci fornisce la terapia? E ci dice, per cortesia, se richiede il consenso informato oppure no?»
Bruno Di Lascio
Presidente Ordine Medici Ferrara